L’idea del concorso per infermieri a tempi indeterminato da bandire per il 2019 da parte della Asl Bari, non ha trovato gradimento totale. Anzi c’è una platea ampia di infermieri pugliesi che lavorano in altre regioni, critica contro la soluzione annunciata dal Presidente della Regione, Michele Emiliano. Alla fine della scorsa settimana il governatore pugliese e assessore alla sanità, aveva fatto sapere che, per venire incontro agli infermieri precari ai quali non era stato prorogato il contratto, per rispettare la legge Madia, Regione e Asl Bari avevano studiato una soluzione B: aprire un bando per i precari da assumere a tempo determinato e, in seconda battuta, indire un nuovo concorso nel 2019, per le assunzioni a tempo indeterminato. La soluzione tampone, però, non è stata digerita dagli infermieri pugliesi che lavorano in altre regioni: in pochi giorni, su Facebook, hanno creato la pagina “sì alla mobilità, infermieri in Puglia 2019” riscuotendo centinaia di adesioni (è stata superata la quota dei 500 iscritti). Il messaggio è chiaro: prima di un nuovo concorso, per far fronte alle piante organiche nelle Asl pugliesi, si potrebbe favorire la mobilità di chi, attualmente, lavora fuori. C’è una legge (la 43 del 2005) da rispettare, ricordano i promotori di questa iniziativa sui social: prima del concorso si apra la mobilità. Tanto più, sottolineano gli iscritti al gruppo, che la mobilità è a costo zero. Così il fronte sanitario, soprattutto quello che riguarda gli infermieri, resta caldo. E non sono bastate né le proroghe dei contratti ai precari, né la promessa di un nuovo concorso (ora che la graduatoria di quello precedente si sta per esaurire) a placare le proteste.