Partivano il lunedì da Bitonto con vetture noleggiate, alloggiavano in Francia in pensioni di fortuna, di notte rapinavano i bancomat e il venerdì tornavano in Puglia. Erano in 8, una vera associazione per delinquere, e lo scorso marzo furono arrestati dalla Polizia Francese, con un mandato d’arresto europeo, perché traditi da un’impronta lasciata su un piccone tenuto a mani nude durante un colpo.
Ma l’indagine non è finita qui, perché gli arrestati, un 63enne di Bitonto, un 36enne di Bari, un 26enne di Modugno e due sorvegliati speciali di 41 e 39anni di Bari e Terlizzi, avevano reinvestito tutti i soldi rubati tra il 2014 e il 2015.
Insomma, non più semplici rapinatori, ma imprenditori con ville da 200 metri quadri con campi di calcio e piscine, conti in banca con saldi di circa 60mila euro, ma per il fisco dei perfetti disoccupati. Per questo la Polizia di Stato e il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza, hanno eseguito uno dei sequestri preventivi da record per la provincia di Bari, pari a 60 milioni di euro.
Un appartamento a Palo del Colle, una villa a Palese, 6 terreni agricoli, due autovetture, una quota societaria, un intero compendio aziendale di una società di fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli e due bar a Bitonto, conti correnti bancari e postali, molti di questi intestati o dati in comodato d’uso a prestanome, famigliari e conviventi.
Ciò che spaventa, a detta anche del Questore Carmine Esposito, è la pericolosità dei soggetti.