Predisporre un protocollo di intesa che veda coinvolti l’amministrazione comunale di Andria, le scuole della città e le famiglie per definire le responsabilità di ciascuno.

Individuare sponsor per far sì che i costi non gravino sui genitori, anche se le tariffe restano invariate. Infine promuovere un regolamento condiviso, tra scuole e famiglie, per il pasto domestico. Sono le tre idee emerse al termine della conferenza dei capigruppo allargata, convocata, ad Andria, per rintracciare soluzioni condivise alla tanto discussa vicenda mensa scolastica.

Più di tre, le ore di confronto per un incontro che ha rappresentato l’occasione per far comprendere cosa al momento stia accadendo in città. Dopo la partenza, a metà gennaio, del servizio mensa, con tariffe maggiorate rispetto agli anni passati.  Così le scuole d’infanzia avrebbero optato per il servizio mensa. Quelle di primo grado invece hanno adottato differenti soluzioni: ci sono istituti nei quali vi è l’alternanza di giorni nei quali propendere per il pasto domestico e altri nei quali vi è ricorso al servizio mensa della ditta Pastore. Mentre ci sono altre scuole di primo grado che avrebbero creato spazi diversi, dividendo di fatto i bambini che consumano il pasto da casa da quanti invece hanno scelto il servizio mensa comunale.

Una iniziativa, quest’ultima, che ha destato preoccupazione nelle famiglie andriesi, più volte scese in piazza per denunciare quelle che sono state definite vere e proprie “discriminazioni”.

Ma ora l’amministrazione comunale di Andria ha assunto l’impegno di rintracciare una soluzione affinchè le scuole possano uniformarsi, adottando un’unica linea condivisa nel garantire il servizio.