Tentati omicidi, bombe, rapine. La maxi operazione “Chaorùs” a Foggia ha portato a 16 arresti compiuti, coralmente da polizia, carabinieri e finanza, con il coordinamento della Procura.

Un’attività rapida ed efficace della “Squadra Stato”, che ha portato alla custodia cautelare di persone ritenute responsabili di tentato omicidio, detenzione di armi, tentata estorsione, incendi, rapine e detenzione di esplosivi. Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche che ascoltiamo è chiaro l’intento degli arrestati. Le indagini svolte, in particolare, hanno dato una risposta all’ideazione e alla tentata esecuzione di un omicidio che sarebbe avvenuto il 23 gennaio scorso nell’ambito, presumibilmente, della guerra tra clan rivali per il controllo delle attività criminali nel capoluogo dauno. I poliziotti, capito l’iter di azione, sono intervenuti bloccando due autovetture a bordo delle quali furono sorpresi tre componenti del commando, tra i quali il “killer” che avrebbe materialmente sparato con una rivoltella. Il mandante dell’omicidio, individuato dalla Procura e dalle fiamme gialle, sarebbe proprio Gianfranco Bruno, a capo della “società foggiana” e affiliato al clan “Moretti Pellegrino” che avrebbe vendicato l’uccisione del cognato Rodolfo Bruno, compiendo il medesimo atto nei confronti di un elemento di spicco del clan rivale dei “Sinesi-Francavilla”.

Assieme a questo è stato arrestato anche il figlio di Rodolfo, il 21enne Antonio, Antonio Piscitelli e Giuseppe Ricco, inserito nel sodalizio camorristico della famiglia Panico.
La Polizia di Stato ha arrestato anche sette persone per i reati di incendio, tentata estorsione, detenzione di armi. In particolare nei confronti di Aleandro e Raffaele Di Fiore, Vito Perdonò e Raffaella Dell’Anno. L’attività è partita dal tentato omicidio del 21 ottobre scorso quando Di Fiore, addetto alla sicurezza di una discoteca di Foggia, con una pistola sparava alla testa ad un ragazzo. Il giorno successivo fu arrestato Renato Console, amico di Di Fiore, trovato in possesso di numerosi armi, a disposizione del sodalizio.

Una ulteriore ordinanza arriva per i gravi atti di intimidazione messi in atto ai danni di esercizi commerciali foggiani. Per la profumeria “Gattullo” le indagini hanno consentito di ricostruire le responsabilità di Davide Monti come il giovane che posizionava materialmente l’ordigno. Il 25enne era solito frequentare il 22enne Rocco Moretti, elemento di spicco della criminalità organizzata foggiana. Questo in un secondo momento avrebbe avvicinato la vittima, rivendicando la paternità del gesto e intimando di consegnare una grande somma di denaro.
Alla friggitoria “Mordi e gusta”, invece, il 24enne Abramo Procaccini fa giusto in tempo a scappare prima di rimanere ustionato dalle fiamme. Spavaldi e sprezzanti del pericolo in numerose occasioni, come si vede nel filmato. Lo stesso Procaccini ci aveva provato già due giorni prima agendo davanti ai passanti, come si nota nel video delle forze dell’ordine. Ci sono poi altri cinque arresti: per due rapine del 2016 e 2017, e tre detenzione illegale di pericoloso materiale incendiario esplosivo.
L’attività dello Stato, hanno garantito, proseguirà senza sosta per dare e generare fiducia nella cittadinanza.