L’assessore al Patrimonio di Trani, Tommaso Laurora, non ha rinnovato la tessera al Partito Democratico per contestare le scelte politiche sia nazionali che, soprattutto, locali. Pomo della discordia con il sindaco Amedeo Bottaro, è stato il furto avvenuto il 3 febbraio scorso in un noto locale tranese, ma già da tempo pare che l’amore non fosse più come un tempo, anzi è già in odor di tradimento.
Al momento Bottaro ha una maggioranza formata da 19 consiglieri, di cui 12 del Partito Democratico: tra questi ne è uscita ufficialmente la sola Anna Barresi che, lo scorso sabato, ha stretto pubblicamente il suo patto con il neonato partito Italia in Comune.
“la rottura è venuta fin dai primi mesi del nostro insediamento perché è stato palese un cambio di rotta del sindaco, perché non rispettava il programma e quindi io sono diventata forse troppo critica per lui era un pungolo nella maggioranza però questo pungolo che cercava di riportare sulla retta via perché su quello che era il programma di governo non è stato così quindi sono uscita dalla maggioranza indipendente e poi ho ritrovato in questo partito effettivamente i canoni valori che riscontro nel mio operato in questi quattro anni che ho passato più o meno forse più di una posizione che in maggioranza. Italia in Comune è un partito che vuol esserci per Trani che sogna di far diventare Trani la perla dell’Adriatico, affinché possa effettivamente diventare città a vocazione turistica: è un progetto veramente ambizioso e quindi credo che qualche assessore aspettando l’occhiolino”.
Anche la consigliera, quindi, non smentisce l’interesse di Laurora verso Italia in Comune e anzi, è lo stesso coordinatore regionale Michele Abbaticchio a confermare non solo la loro e amicizia, ma anche la speranza di averlo nella loro compagine.
È un gruppo che crescerà almeno a livello di rappresentanza amministrativa. Il fatto che ho visto Tommaso Laurora molto attivo oggi… lui non è ancora iscritto però è un amico, è un amico mio di Federico, ci siamo conosciuti in sede Anci in tempi non sospetti e poi è normale che quando ci si stima reciprocamente, ognuno guardi con attenzione all’altro. Magari forse dei nostri Tommaso”