Stangata del giudice sportivo sulla Fidelis Andria e partita con il Taranto che si giocherà a porte chiuse. Un’altra tegola si abbatte sulla già travagliata marcia di avvicinamento verso il derby in programma domenica pomeriggio al “Degli Ulivi”, gara fondamentale per la vetta della classifica occupata al momento dagli jonici e per la lotta play-off che vede protagonisti i federiciani. Dopo le polemiche tra le due società causate dal comunicato con il quale la società federiciana ha reso nota l’indisponbilità del Taranto a posticipare il calcio d’inizio del match previsto per le 14.30 con relativa risposta piccata del presidente rossoblù Giove che aveva definito minaccioso l’intervento della Fidelis preannunciando esposto alla Lega, ecco ora il comunicato del giudice sportivo ad accendere ulteriormente gli animi.

Alla base della decisione che oltre a disputare la gara con il Taranto a porte chiuse condanna la Fidelis Andria a 2800 euro di ammenda, c’è il comportamento dei supporter biancoazzurri nella trasferta di domenica scorsa a Picerno. I tifosi della Fidelis, si legge nel comunicato, hanno lanciato reiterati e numerosi sputi, un pacchetto di sigarette ed una bottiglia d’acqua all’indirizzo dell’assistente arbitrale colpendolo al volto, al collo e sulle spalle. Inoltre, prosegue il giudice sportivo, hanno rivolto per alcuni minuti, numerosi insulti implicanti discriminazione razziale all’indirizzo dell’arbitro Aniello Merone incuranti anche dei richiami arrivati dagli altoparlanti.

La decisione del giudice sportivo è stata accolta con stupore dalla società federiciana che dicendosi sbigottita e sconcertata ha annunciato la volontà di presentare ricorso immediato.