Non tutte le vittorie, come le ciambelle, riescono con il buco, ma quello del Foggia sul Cosenza è comunque un successo saporito. Non bello da vedere ma concreto per la asfittica classifica dei rossoneri. Pimpanti in avvio con l’azione nata sull’asse Galano – Iemmello e conclusa con il diagonale del numero 9 smorzato da Perina.

Ma la squadra di Padalino è apparsa anche impaurita senza che il Cosenza ne approfittasse. Clamoroso è l’errore sotto porta di Mungo che calcia alle stelle un rigore in movimento dopo essere stato servito da maniero, meno preciso è ancora l’attaccante dei silani quado gira di prima intenzione un destro che termina fuori misura. Prova a scuotersi il Foggia con la botta dai 25 metri di Chiaretti bloccata a terra da Perina, anche se serve un episodio avulso per sbloccare il risultato: punizione di Kragl, sempre tra i migliori dei suoi, e deviazione nella propria porta di Dermaku. Il vantaggio illude sulle paure scacciate dal Foggia, perché il rasoterra di Kragal bloccata da Perina, di fatto è l’ultima occasione non solo del primo tempo, ma di quasi tutta la ripresa di marca cosentina.

Buon per i rossoneri che alle insistite iniziative degli ospiti non coincida il giusto cinismo sotto porta. Il colpo di testa di Dermaku su punizione di Garritano, termina a lato, poi è un cross di Baez a creare apprensione nell’area foggiana prima del salvataggio della difesa. Ancora da destra e sempre dai piedi di Baez parte il cross che Garritano al volo manda a lato. Leali, di fatto, al netto di questo intervento a mettere ordine in area di rigore, deve solo controllare le traiettorie disegnate in modo maldestro da Dermaku prima di piedi e poi di testa. Così, nonostante un secondo tempo in trincea, il Foggia costruisce la migliore opportunità con Iemmello che avrebbe reso anche esteticamente apprezzabile un successo prezioso per la corsa salvezza.