Lo scontro finale tra il sindaco di Andria, Nicola Giorgino e il gruppo di Forza Italia, si consuma durante il consiglio comunale che sancisce la chiusura anticipata (di un anno) dell’amministrazione di centro destra. E’ un botta e risposta senza esclusione di colpi quello che in scena tra il primo cittadino e il consigliere forzista Nino Marmo. Sono le parole di quest’ultimo a certificare quello che sarà l’atto decisivo per la caduta dell’amministrazione comunale: la mancata approvazione del bilancio. Le avvisaglie, ricorda Marmo, si erano avute nella seduta del consiglio comunale del 29 marzo scorso: Forza Italia si era astenuta dal voto del documento finanziario chiedendo, sul piano politico, l’azzeramento di tutto e l’apertura di una discussione sulle questioni che riguardavano la città. Ma le dimissioni si Giorgino auspicate da Marmo in quell’occasione, non sono arrivate. Anzi il sindaco ha rilanciato in questo braccio di ferro, chiedendo di andare in Consiglio comunale (quello di mercoledì sera) per contarsi. Ma i numeri non hanno dato ragione a Giorgino che, nel suo intervento prima di uscire dall’aula del consiglio, giudica quella consumata con Forza Italia una crisi personale e non politica: avevo chiesto lealtà, spiega il sindaco, e mi sarei dimesso il 28 febbraio così da consentire le elezioni amministrative a maggio. La risposta del consigliere Marmo è netta: Forza Italia è sempre stata leale e ha dimostrato di avere gli attributi sia quando ha imposto Giorgino come sindaco, sia quando ha chiesto di uscire dall’equivoco della Giunta tecnica sia quando ha imposto di andare verso il riequilibrio di bilancio per evitare il dissesto delle casse comunali. Ma i rapporti tra il primo cittadino e uno dei partiti della sua maggioranza erano ormai ai minimi termini: c’era solo ad attendere i titoli di coda arrivati con il consiglio comunale di mercoledì sera.