Ha chiarito la sua posizione, rispondendo punto per punto a quanto captato dalle intercettazioni, con riferimento alle operazioni ritenute illecite. La difesa ha poi richiesto, per ultimo, la revoca della misura cautelare. Sono trascorse così le sei ore dell’interrogatorio di garanzia, al quale è stato sottoposto, nel carcere di Trani, l’ex Presidente del Bari calcio, Cosmo Giancaspro. L’ex patron della squadra biancorossa è detenuto da venerdì scorso con l’accusa di essere il promotore di una associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta. Nello specifico,  secondo gli organi inquirenti, Giancaspro, da dirigente occulto della Vigor Trani, avrebbe finanziato la società sportiva ottenendo in cambio favori dalla locale amministrazione comunale (fra i quali la gestione dello stadio e la promessa dell’ottimento di altri appalti).

“Giancaspro è tranquillo perchè si è fatto ascoltare e ha dato la sua versione dei fatti”, ha dichiarato l’avvocato difensore, Vito Mormando. Al termine dell’interrogatorio, il legale ha quindi chiesto la scarcerazione. Ora si attende il parere della Procura e poi la decisione del Gip.

Ma inevitabilmente la bufera giudiziaria ha travolto Trani e gli ambienti politici cittadini. Il Sindaco, Amedeo Bottaro nella vicenda è indagato per peculato, falso ideologico e abuso d’ufficio. “Ci attendevamo che il primo cittadino cogliesse la necessità di difendersi lasciando la sua carica”, hanno commentato i portavoce del M5S di Trani, Luisa Di Lernia e Vito Branà.

Duro anche il colpo sferrato dal coordinamento di “Italia in Comune”: “Il regalare le chiavi della città ben si inquadra nella percezione del contesto della gestione amministrativa portata avanti in questi anni, la mancanza di una reale programmazione per il futuro prossimo della città- è specificato nel comunicato- le nomine di soggetti non tranesi in ruoli cardine dell’apparato amministrativo e delle aziende partecipate, la gestione della cosa pubblica non condivisa con le forze politiche, consiglieri e assessori, descrivono un quadro politico-amministrativo perfettamente compatibile con quanto emergerebbe dalle contestazioni giudiziarie, su cui la Magistratura farà piena luce”.