giunta corato

Un sindaco dimissionario, un consiglio comunale che non riesce ad eleggere il presidente e una giunta frammentaria che spacca definitivamente il centro destra. È la fotografia inesorabile della complicata situazione amministrativa che sta vivendo la città di Corato a cinquanta giorni dall’elezione del sindaco Pasquale D’Introno.

La nuova seduta del consiglio comunale, convocato per lunedì, sarà il banco di prova per misurare la forza dei vari protagonisti di questo momento d’impasse. In particolare il partito di Direzione Italia del senatore Luigi Perrone e il resto della coalizione, Fratelli d’Italia in primis.

La lotta per l’affermazione della leadership interna al centrodestra, in vista delle regionali, potrebbe essere la chiave di lettura di una crisi dai contorni molto oscuri.

I veri motivi che hanno spinto Pasquale D’Introno a rassegnare le dimissioni prima ancora di sedersi in consiglio e Direzione Italia a rinunciare a sostenerlo sono ancora custoditi nelle stanze in cui si sono tenute le innumerevoli riunioni politiche.

Un dato però è chiaro

Un dato però è chiaro: il centrodestra è frantumato, la coalizione spaccata. E la frattura si è ulteriormente allargata con la nomina, avvenuta nel pomeriggio di ieri, di cinque dei sette assessori che compongono la giunta D’Introno. Una giunta che vede al suo interno il segretario di Fratelli d’Italia Giuseppe Cannillo e l’esponente di IDEA Luigi Di Ciommo ma nessuna espressione di Direzione Italia né tanto meno di Lega e Forza Italia.

Delega importante per Cannillo che è stato nominato assessore al bilancio. Di Ciommo, invece, ha ottenuto la delega alla Polizia Locale e Protezione Civile. A completare il quadro degli assessori c’è Benedetto Roselli, figura molto vicina al sindaco D’Introno, cui è stata affidata la delega al SUAP, Sviluppo economico, agricoltura e attività produttive.

Due le donne chiamate direttamente dal sindaco D’Introno a far parte dell’esecutivo. Si tratta dell’avvocato Antonella Di Bartolomeo, assessore agli affari generali e alla cultura e Lucia Zitoli, assessore all’istruzione. Non sono state assegnate le deleghe ai servizi sociali e ai lavori pubblici. Queste sarebbero riservate a due nomi di Direzione Italia. Deleghe che, però, non sono state ritirate, a riprova dell’ormai insanabile scollamento che c’è tra Direzione Italia e il resto della coalizione presente in consiglio comunale.

Direzione Italia, tuttavia, rimane il partito più rappresentato in consiglio comunale

Direzione Italia, tuttavia, rimane il partito più rappresentato in consiglio comunale con i suoi otto consiglieri i cui voti sono determinanti per l’elezione del presidente. Difficile infatti pensare che l’opposizione compatta vada in soccorso di Pasquale D’Introno riuscendo a garantire i numeri per andare avanti.

Senza l’elezione del presidente del consiglio comunale il sindaco non può prestare giuramento e l’assemblea non può deliberare. Né tanto meno possono insediarsi i revisori dei conti. Un grave problema per il Comune chiamato ad approvare, entro il 31 luglio, punti sul bilancio e le variazioni che servono per poter ricapitalizzare la SANB.

 

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