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Ci sarà la proroga della cassa integrazione ordinaria, per altre 13 settimane, per un massimo di 1395 operai del siderurgico ex Ilva di Taranto. Il ricorso alla misura che decorrerà a partire dal 30 settembre, è stato annunciato dalla stessa Arcelor Mittal, con un documento consegnato ai sindacati.

Per una disposizione che sarà adotatta a seguito delle criticità del mercato dell’acciao: “Tale decisione – ha motivato l’azienda – è scaturita dal permanere delle difficoltà  e dall’insufficienza della domanda che hanno condotto al  ricorso alla Cigo, e questo nonostante le iniziative industriali e le strategie di marketing poste in campo in costanza di intervento dell’ammortizzatore e funzionali all’acquisizione di ulteriori quote di mercato”.

Negli ultimi mesi si sono susseguiti una serie di incontri tra Arcelor Mittal e i sindacati, con questi ultimi sul piede di guerra per le perplessità e le contrarietà avanzate nei confronti dell’avvio della procedura della Cigo. Ma la posizione del colosso industriale è stata da sempre ferma e decisa. Ora quindi si attende solo l’ufficialità della proroga. Notizia che dovrebbe pervenire già nei prossimi giorni. Intanto l’azienda ha fatto sapere di aver convocato le organizzazioni sindacali,  mercoledì 11 settembre a partire dalle ore 14, presso il Consiglio di Fabbrica, per un incontro indetto “al fine di fornire eventuali chiarimenti”.

Ma quella iniziata è una settimana cruciale, su più fronti, per le sorti del siderurgico tarantino. Se infatti da una parte è stato presentato, dai legali di Ilva in amministrazione straordinaria, un doppio ricorso contro lo spegnimento dell’altoforno 2, dopo il sequestro dell’impianto nello stabilimento, dall’altro versante resta in bilico lo stesso futuro di ArcelorMittal. Il colosso industriale si è detto sempre in attesa della risoluzione della crisi di Governo per veder sbloccato il “decreto-imprese” (meglio conosciuto come salva Ilva) che contiene le tanto pretese tutele legali. In assenza delle quali, più volte, ArcelorMittal, ha minacciato di abbandonare le scene e il polo siderurgico tarantino.