due mesi coincidono

I primi due mesi dell’anno coincidono con il picco influenzale.

Siamo a pochi giorni dall’avvio del  2020 e già si registra un afflusso eccezionale al Pronto socorso.

Le temperature in picchiata degli ultimi giorni favoriscono la circolazione dei virus.

“Consigiliamo alla popolazione di rivolgersi alla guardia medica o al medico curante per i casi di semplici sindromi influenzali, sebbene siano in aumento le patologie respiratorie e cardiovascolari che colpiscono gli anziani”; così Vito Procacci, direttore di Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza del Policlinico di Bari.

I sintomi a cui prestare attenzione i medesimi, febbre, dolori muscolari, spossatezza , mal di testa, raffreddore e tosse.

Una situazione questa solo all’inizio, perchè si sa l’impennata ai casi di influenza si registrerà con tutta probabilità in coincidenza con la riapertura delle scuole.

I più colpiti, i ragazzi e soprattutto i bambini nella fascia d’età compresa tra gli 0 ed i 4 anni.

Non è possibile prevedere con precisione cosa accadrà da qui a qualche settimana.

“Dall’inizio della sorveglianza, ovvero metà di ottobre, sino a fine dicembre, afferma Maria Chironna, professoressa di Igiene Generale e Applicata presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana dell’azienda ospedaliera universitaria di Bari , e responsabile regionale della sorveglianza virologica dell’influenza, il contagio è di 45 mila malati in Puglia, se ne stimano oltre 13mila nel Barese e meno di 5mila a Bari.”

Un numero questo molto limitato ripsetto al totale nazionale di un milione e mezzo riportato dai bollettini di sorveglianza Influnet e FluNews Italia.

Sotto le coperte nel periodo dal 23 al 29 dicembre, 10mila persone.

Attualmente la Puglia tra le regioni con la più bassa incidenza insieme con Veneto, Liguria e Sardegna, mentre il valore più alto in Toscana, Umbria e Marche.

“Fare previsioni è molto difficile, afferma Chironna, non è nemmeno detto che da noi s’impenni: le ultime due stagioni sono state intense e può anche accadere ci sia una minore diffusione dopo annate così significative. Abbiamo un mese per capire.”

“Evidenzio che nelle ultime settimane, prosegue la professoressa, e questo spiega l’alta incidenza sui bambini, sono circolati altri virus: dal virus respiratorio sinciziale, all’adenovirus, al rinovirus».

Attenzione sopratutto quindi alle fasce più a rischio, quali bambini, anziani e donne in gravidanza, la stagione influenzale entra nel vivo.