grandi manovre pugliese

Le grandi manovra da una parte, l’attesa dall’altra. Il centro sinistra pugliese domenica prossima scegliere, attraverso lo strumento delle primarie, il suo candidato alla presidenza per le regionali della prossima primavera.

 

Sono quattro i candidati (il presidente in carica, Michele Emiliano, il consigliere regionale Fabiano Amati, l’ex europarlamentare Elena Gentila e il sociologo Leonardo Palmisano), impegnati in queste ore nella campagna elettorale per la competizione interna. Si sta muovendo, e parecchio, proprio il governatore pugliese che dopo il doppio appuntamento ad Andria e Barletta, nella giornata di mercoledì è stato a Monopoli e oggi farà tappa a Foggia.

Il consigliere Amati denuncia le manovre a sostegno di Emiliano, puntando il dito nelle ultime ore contro il Pd biscegliese: “Stanno inviando fac simile con indicazioni di voto. Così facendo già sabato sera si conosceranno i risultati” denuncia. Sul successo delle primarie, in termini di partecipazione, non ha dubbi il ministro per le autonomie, Francesco Boccia, biscegliese e, di fatto, il primo ad aver concorso alle primarie del centro sinistra nel 2005 contro Nichi Vendola.

“La Puglia sorprenderà e la partecipazione sarà più alta delle stime che si fanno” pronostica il ministro. Se domenica sera si conoscerà il candidato presidente per il centro sinistra, il fine settimana potrebbe portare anche il nome del candidato del Movimento Cinque Stelle. Il nome più gettonato è quella di Antonella Laricchia che ripeterebbe l’esperienza di quattro anni fa.

Il centro destra, invece, attraversa ancora una fase di stallo apparente. C’è l’indicazione dell’europarlamentare Raffaele Fitto da parte di Fratelli d’Italia, anche se si aspetta la definizione degli accordi a livello nazionale tra Lega, Forza Italia e appuntato il partito della leader Giorgia Meloni.

I dubbi maggiori sul nome di Fitto li ha espressi la Lega alla quale si rivolge l’ex segretario cittadino di Lecce, Mario Spagnolo. “Il partito di Salvini sciolga i dubbi subito, perché il centro destra non può attendere”.