Le 36 retrocesse d’ufficio dalla Serie D all’Eccellenza non ci stanno. Dei club esclusi dalla quarta serie nazionale, ben 31 hanno preparato e sottoscritto una diffida da inviare a Coni, FIGC e Governo per far valere le proprie ragioni.

Sovvertire il verdetto nel Consiglio Federale del 3 giugno è l’obiettivo delle società coinvolte. Tra queste ci sono anche le 4 squadre del girone H di Serie D: il Nardò è l’unica pugliese in questione, ma c’è un’altra retrocessa a pari punti con i granata che sta conducendo una strenua battaglia. Il Grumentum è tra le società più attive, con in testa il suo presidente Antonio Petraglia, avvocato e coordinatore del comitato “Salviamoci”.

Nelle scorse ore, il pool anti-retrocessione ha diramato un comunicato in cui definisce umiliante e illegittima la proposta del Consiglio della LND, specificando come la Serie D stia diventando un esempio negativo in termini di verdetti post-Coronavirus. La nota del comitato preannuncia la diffida a Federcalcio, Coni e Governo, minacciando anche la non iscrizione all’Eccellenza durante la prossima stagione. “È assurdo penalizzare i nostri territori e le nostre società in questo modo – si legge nel comunicato – non accetteremo mai questa retrocessione con metodi bulgari”.

Anche le amministrazioni comunali scendono al fianco delle società coinvolte. Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha già espresso la sua vicinanza al presidente granata Salvatore Donadei, promettendo una forte sinergia tra politica e calcio in questa battaglia per la sopravvivenza in Serie D. Lo stesso patron salentino ha già inviato una lettera al presidente della LND Puglia, Vito Tisci, con l’auspicio di trovare nel dirigente pugliese un alleato contro la proposta delle retrocessioni d’ufficio in Eccellenza.

Tutto si deciderà nel Consiglio Federale del 3 giugno, ma la quasi totalità delle retrocesse si sta mobilitando per ribaltare il verdetto. Il braccio di ferro, diffida alla mano, è ancora in pieno svolgimento.