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Fuggirono dal carcere di Foggia il 9 marzo scorso – in pieno lockdown – e rubarono diverse auto presenti nella zona “Villaggio Artigiani”, arrivando a fermare con violenza e minaccia alcuni veicoli in transito e costringendo gli autisti a cedere le auto o, in alcuni casi, persino ad accompagnarli in luoghi più sicuri. Il tutto per garantirsi la fuga.

Per questo i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia con la Squadra Mobile del Capoluogo Dauno, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere per 16 persone, per i reati di rapina pluriaggravata in concorso e tentata rapina aggravata. Tra gli arrestati figura anche il 21enne barese Ivan Caldarola, figlio di Lorenzo, storico esponente apicale del clan Strisciuglio.

Grazie alle immagini di videosorveglianza le forze dell’ordine hanno ricostruito che gli evasi, dopo essersi introdotti all’interno di una autocarrozzeria nei pressi del carcere – minacciando e spintonando un dipendente – si impossessarono di due macchine parcheggiate lì. Tra i sedici a cui è arrivata l’ulteriore ordinanza di custodia di oggi, ci sono anche Emmanuel Pellegrini, Antonio Borromeo e Angelo Sinisi che, il giorno dell’evasione, costrinsero il conducente di un veicolo in transito a fermarsi e, con frasi minatorie, gli rubarono la macchina, così da poter fuggire.

Il 27 marzo scorso erano stati raggiungi da un provvedimento analogo a quello di oggi altre quattro persone, tutti pregiudicati brindisini e tarantini. Dei 70 evasi totali Davide Lacerenza è rimasto a piede libero, mentre Cristoforo Aghilar – killer di Orta Nova – è tutt’ora attivamente ricercato. Gli altri 68 sono stati individuati e arrestati per il reato di evasione aggravata e riassociati in vari Istituti di Pena, dislocati su tutto il territorio nazionale.