Aghilar

Vi faccio i complimenti, siete stati davvero bravi”. Ha salutato così i carabinieri il latitante 37enne Cristoforo Aghilar che, la scorsa notte, è stato rintracciato in un casolare abbandonato a Minervino Murge. Probabilmente ipotizzava di scappare nell’Est Europa. L’uomo era evaso dal carcere di Foggia durante le violente proteste avvenute il 9 marzo scorso ed era rimasto l’ultimo dei 71 detenuti fuggiti in massa dal penitenziario. Aghilar era stato arrestato e portato in carcere dopo aver ucciso, lo scorso 29 ottobre, l’ex suocera ad Orta Nova. Il pregiudicato, che dovrà rispondere di omicidio aggravato, rapina ed evasione, si è nascosto in almeno dieci località in questi cinque mesi di latitanza.

Durante questo tempo “ha avuto la possibilità di spostarsi anche grazie a fiancheggiatori, ora da rintracciare”, dicono gli investigatori. I carabinieri hanno agito con una serie di attività tecniche: circa 60 intercettazioni, un centinaio di perquisizioni e l’utilizzo di varie telecamere. Nel covo, i militari hanno trovato santini, foto, candele e ad alcune lettere, queste ultime al vaglio degli investigatori. È stato significativo, nelle indagini, l’apporto dell’Agenzia servizi informativi e delle altre forze dell’ordine. “Uno spirito di condivisione e grande lavoro di squadra”, ha commentato il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro. Gli inquirenti hanno agito senza nessuna segnalazioni, neanche anonime. “Abbiamo seguito molte piste, c’è stato uno sforzo investigativo, ma anche di tutela dei parenti della signora Bruno, vittima di Aghilar”, ha chiarito il comandante dei Carabinieri di Foggia, Nicola Lorenzon. Non è dello stesso parere, però, l’avvocato della famiglia Bruno Michele Sodrio: “Lo Stato ha riparato a un grandissimo torto, quello di aver consentito a questo soggetto di fuggire. Ora deve immediatamente iniziare il processo per il brutale omicidio, ma mi auguro – dice ancora il legale – che i giudici gli riconoscano anche il grave e ripetuto stalking. Filomena Bruno, prima di essere uccisa aveva denunciato più di una volta le minacce ricevute da Aghilar e aveva chiesto protezione per sé e la sua famiglia. Chiediamo un risarcimento di un milione e 600 mila euro”, ha concluso Sodrio.