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Il presidente della Regione, Michele Emiliano, tornerà a chiedere al ministro della Salute, l’istituzione della zona rossa per le province di Foggia e Bat. Lo aveva fatto due settimane fa, ricevendone un rifiuto, con la nostra regione rimasta tutta in zona arancione (la fascia medio alta di rischio in questa emergenza sanitaria).

I dati però degli ultimi giorni, secondo Emiliano, dicono che il tasso di trasmissibilità del contagio è in lenta discesa in Puglia, ma restano due situazioni difficili: le province di Foggia e Bat continuano a preoccupare a per questo, a giudizio di Emiliano, servirebbero misure più stringenti. Anche i dati odierni raccontano di un rapporto percentuale tra test effettuati e nuovi positivi, superiore di almeno sette punti rispetto alla media nazionale. Picchi di contagio che, spiega Emiliano ospite della trasmissione di La7 Omnibus, che arrivano con quindici giorni di ritardo, rispetto al resto del Paese.

E la spiegazione, a giudizio del presidente della Regione, sta tutta nel ritardo con il quale in Puglia sono state riaperte le scuole: scelta ponderata, spiega Emiliano, che sapeva che proprio la ripresa delle lezioni in presenza sarebbe stato uno dei contesti di innesco della seconda ondata pandemica. Per questo, ribadisce il presidente, il sistema scolastico pugliese chiede di tenere chiuse le scuole. Domani scade l’ordinanza che consente ai genitori di decidere se optare per i propri figli per la didattica in presenza o a distanza nelle scuole elementari e medie. Emiliano rivela che nell’ultima riunione con il mondo della scuola, la richiesta è stata quella di eliminare la didattica in presenza sino al 7 gennaio, anche se bisognerà tenere conto delle indicazioni del governo.

Critico con le dichiarazioni del Presidente della Regione è il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Ignazio Zullo. “Emiliano gioca allo scaricabarile: ieri la colpa era degli scienziati che non lo avevano avvertito che il Covid non sarebbe sparito in fretta e oggi se la prende con il Governo che non coinvolge le regioni nella gestione della curva dei contagi. La colpa non è mai la sua” accusa Zullo.

 

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