Si torna a riflettere sulla possibilità del terzo mandato per i sindaci. E l’invito alla riflessione viene proprio dal primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che nel 2024 terminerà i suoi dieci anni alla guida del capoluogo pugliese. “Chiediamo che il parlamento rifletta, visto che siamo l’unico Paese europeo che prevede un limite di due mandati- ha detto Decaro durante un seminario di Anci -. Il sindaco può essere bocciato dai cittadini, mentre ci sono parlamentari che nessuno conosce e che vengono continuamente eletti”. Il Lussemburgo – ha ricordato Decaro – prevede quattro mandati e gli altri Paesi europei nessuno. Il sindaco di Parigi può candidarsi quante volte vuole e può fare anche il parlamentare, mentre da noi il parlamento ha paura dei sindaci – sferza il primo cittadino – di una deriva autoritaria legata all’elezione diretta”. A questi dubbi si aggiunge anche la possibilità che torni in soffitta la riforma Delrio, a favore di una nuova legge, al momento sui tavoli della commissione affari costituzionali del senato, che potrebbe far tornare all’elezione diretta del presidente della provincia. Se ciò accadesse, dovranno tornare alle province anche le funzioni e acquisto poteri di coordinamento, ha spiegato Decaro. Senza contare l’effetto domino sugli equilibri politici. L’obiettivo, ad ogni modo, è farsi trovare pronti: il centrodestra non nasconde l’ambizione di schierare un alfiere per le comunali in tempo per l’inaugurazione della Fiera del Levante, mentre a sinistra si attende la convocazione dei capogruppo di maggioranza, annunciata da Decaro stesso.