Trenta militari per controllare a tappeto la città di Andria, soprattutto nei quartieri San Valentino, Monticelli e nel centro storico, alla ricerca di armi, esplosivi e droga, alla luce degli ultimi fatti di cronaca accaduti. Duemila veicoli e 4 mila persone controllate, con perquisizioni nelle abitazioni di chi è sottoposto a misure cautelari e sorveglianza speciale. Sono state segnalati anche 40 assuntori di sostanze stupefacenti e sequestrate le dosi ad uso personale detenute. Controlli che fanno il paio con quelli, nelle stesse zone, della polizia di Stato che hanno portato anche all’arresto di due persone perché trovate in possesso di cocaina. Controlli in aumento, dunque, e un indice di delittuosità che, confrontato con lo stesso periodo del 2022, è calato del 20,84 per cento. Ma ora serve un colpo di reni dei cittadini di Andria. È quanto emerso durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato nella mattinata di ieri dal prefetto di Barletta-Andria-Trani, Rossana Riflesso, alla presenza dei vertici provinciali delle forze di polizia e del sindaco, Giovanna Bruno, per una disamina sui recenti episodi di cronaca che hanno allarmato la comunità, tra bombe – tre davanti ad esercizi commerciali e una davanti a una abitazione, negli ultimi quattro mesi – e auto incendiate. L’ultimo ordigno esploso, in ordine di tempo, risale al 5 giugno, quando fu fatto esplodere, nella notte, davanti a un negozio in via Bovio. Forse segnali di avvertimento per un fenomeno, come il racket, che potrebbe essere tornato prepotente. Il mercato della droga, invece, sembra più sotto controllo da parte delle forze dell’ordine, come dimostrato dalle recenti operazioni di carabinieri e polizia. «I controlli messi in campo sono la dimostrazione di come lo Stato ci sia sempre – ha spiegato Riflesso -. È fondamentale ribadire come la sicurezza di un territorio sia una filiera, all’interno del quale ciascun componente debba fare la propria parte per contribuire all’innalzamento dei livelli di sicurezza e al miglioramento della qualità della vita di una comunità». Il controllo, per il prefetto, deve passare anche attraverso «il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e della pubblica illuminazione e la necessaria collaborazione dei cittadini, ai quali chiediamo con forza maggior coraggio nel denunciare».