“Resistere per esistere”. È solo uno degli striscioni dei tifosi neroverdi, che hanno tappezzato Bitonto di messaggi nei confronti dell’imprenditoria locale. Dall’altro lato, in ogni caso, pare che l’attuale società – anche dialogando con l’amministrazione comunale – stia facendo il possibile per creare una cordata di sei o sette imprenditori che possano farsi carico della squadra e sostenere il titolo sportivo.

Al momento, però, le sorti della squadra sono ancora tra le mani dell’ormai ex patron Francesco Rossiello, che dall’entroterra della sua amata Bitonto, si è spostato sui lidi monopolitani per sostenere il club bianco verde. Il condizionale è d’obbligo perché Rossiello potrebbe traghettare il Bitonto tra le mani di un nuovo presidente, ammesso che si trovino investitori pronti a farsi carico di oneri e onori della squadra.

Tra le maggiori opportunità di investimento ci sarebbe anche la possibilità di un imprenditore bitontino da anni trapiantato in Venezuela, che potrebbe rilevare la società, ma il tempo comincia ad essere tiranno. Diversi, infatti, gli ostacoli da superare.

In una situazione di caos totale, a rendere meno appetibile l’operazione anche l’assenza di una struttura sportiva capace di accogliere sia la squadra che i tifosi. I lavori al “Città degli Ulivi” proseguono spediti, ma l’impianto potrebbe essere riconsegnato entro febbraio 2024. A breve, poi, partiranno anche i lavori al “Nicola Rossiello”, secondo impianto cittadino. Questo potrebbe portare la squadra a giocare nuovamente per qualche tempo a porte chiuse o in trasferta.

La data segnata in rosso sul calendario, intanto, è quella del 14 luglio, giorno entro cui bisognerà completare l’iscrizione per il nuovo campionato di serie D, sperando che il futuro del Bitonto sia più verde speranza che nero.