È il primo anniversario dalla strage sulla linea Andria Corato in cui i treni riprendono a correre, raggiungono di intensità sulla stessa linea dei tragici eventi, adesso messa in sicurezza con un binario doppio. 

I passanti scendono adesso dai treni, giovani e lavoratori, persone coinvolte che si avvalgono del mezzo di trasporto su binario senza che un tragico destino penda su di loro in maniera ignara. Oltre alla regolare ripresa della viabilità su rotaie qualcosa è accaduto; finalmente dopo anni di logoramenti e dolore rinnovato ad ogni udienza, sembrava che il 15 Giugno 2023, si fosse arrivati ad un punto di svolta.

La giustizia sovrana invece, con i suoi emissari lasciando impuniti 15 dei 17 imputati alla sbarra per strage ferroviaria al pronunciamento della parola ‘’assolto perché il fatto non sussiste’’ ha gettato nello sconforto i parenti delle 23 vittime e i viaggiatori superstiti, che invece riuscirono dopo il disastro ad aver ancora diritto a vivere.  Per gli esponenti dell’associazione ASTIP, associazione strage treni in Puglia, il dolore si inasprisce, il rischio di non riuscire a riporre più fiducia nella giustizia per la ricerca della verità, è concreto.

Ad un mese dal processo, adesso ci si aggrappa con strenue forze intorno alle motivazioni della sentenza che il giudice Corvino depositerà entro 90 giorni, in modo da consentire ai legali rappresentanti di fare appello. Il sindaco di Corato, De Benedettis alla cerimonia di commemorazione svoltasi nella stazione da cui partì uno dei due convogli coinvolti, ha parlato davanti ai famigliari delle vittime coratine, di due diritti violati: al lavoro e al trasporto in sicurezza.La memoria attiva ha detto, deve tradursi in sforzo concreto, in investimento di risorse per garantire la sicurezza sui trasporti e sui posti di lavoro.