“La politica regionale è accanto ai commercianti e alle vittime delle estorsioni, perché solo facendo squadra si contribuisce a costruire quel coraggio che serve a denunciare”. Sono le parole del presidente della commissione regionale di studio e di inchiesta della criminalità organizzata in Puglia, Renato Perrini, a margine delle audizioni delle associazioni di categoria dei commercianti di Andria, all’indomani delle bombe esplose nel centro Federiciano davanti a diverse attività. L’ultimo ordigno di fabbricazione artigianale è stato fatto esplodere davanti ad una rivendita di surgelati in via Lotti nella notte tra il 23 e il 24 giugno, a distanza di poco più di due settimana dall’ultima commissione regionale, per questo la politica ha voluto “metterci la faccia per stare al fianco dei commercianti attivamente”, spiega Perrini, che ha annunciato di andare avanti nei tavoli istituzionali che si riaggiorneranno per ascoltare la sindaca di Andria Giovanna Bruno e il procuratore capo Renato Nitti. Quello che è emerso, ascoltando Claudio Sinisi di Confcommercio, Francesco Sgherza di Confartigianato, Vincenzo Minenna di Unionecommercio e Savino Montaruli di Casambulanti, è la necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio e per questo ci sarà un confronto direttamente con chi rappresenta il governo, quindi con il prefetto. La richiesta, da parte delle associazioni, hanno spiegato le consigliere Grazia di Bari e Debora Ciliento, di Movimento cinque stelle e Pd, riguardano l’implementazione degli impianti di videosorveglianza, ma anche risoluzioni più a lungo termine come l’installazione della fibra e del gas in zona Pip, così da creare nuovi posti di lavoro. Perché se manca lavoro – spiegano – significa dare manovalanza alla criminalità e i ragazzi diventano vulnerabili e ricattabili. A questo – concludono le consigliere – bisognerà aggiungere e lavorare a un cambio culturale, dando vita a una rete di tutela, in modo che nessuno, denunciando, si senta solo e abbandonato.