Breve di contenuti ma intenso in quanto a polemiche generate

Può essere sintetizzato così il consiglio regionale pugliese convocato nella giornata di ieri e durato appena 3 ore e mezzo, per mancanza del numero legale.

Nel corso dei lavori, l’assise regionale è riuscita comunque ad approvare all’unanimità la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza relativa al Rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio 2022.  

Passato tra gli altri, l’emendamento ad un disegno di legge di riconoscimento di debiti fuori bilancio, proposto dall’assessore regionale alla sanità Rocco Palese, attraverso cui è stata apportata una modifica alla legge regionale contenente le misure per il contenimento della spesa farmaceutica con la disposizione  che le sanzioni previste per l’inadempienza da parte dell’Azienda sanitaria e ospedaliera al mantenimento dei tetti annuali della spesa farmaceutica, compresa la decadenza del direttore generale delle ASL, si applicano a partire dall’anno 2023. 

Rinviati invece altri punti all’ordine del giorno che nelle ultime ore avevano fatto salire la tensione come il trattamento di fine mandato, che  gran parte dei consiglieri regionali vorrebbero ripristinare, e la legge recante ‘Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica’.

Uno slittamento quest’ultimo che ha provocato l’indignazione della segretaria regionale della CGIL Puglia Gigia Bucci, che in una nota evidenzia, l’insensibilità del consiglio regionale per un provvedimento utile ai pugliesi, e cioè lo sconto sulle bollette della luce.

Un Appunto oggetto di chiarimenti da parte del consigliere e Fabiano Amati.

Se non fosse mancato il numero legale, dice il commissario regionale di Azione il Consiglio regionale avrebbe votato una norma per abolire gli sconti nella bolletta del gas, perché la disposizione in discussione prevedeva la soppressione della norma che li consente, senza nemmeno attendere la decisione della Corte costituzionale già fissata per il prossimo 19 settembre.

Mi sarei aspettato, dunque conclude amati, un commento di elogio piuttosto che un rimprovero. 

Amati, passa poi alle dichiarazioni rese dall’assessore Palese, apparso soddisfatto  di aver proposto e fatto approvare una norma per la decadenza dei DG, qualora sforino la spesa farmaceutica nel 2023. La realtà, dice amati, è invece un’altra. La norma proposta da Palese è una sanatoria ai Direttori generali delle Asl, che in base alle disposizioni vigenti sino a ieri sarebbero già decaduti per i cattivi risultati del 2022 nella spesa farmaceutica. 

Al netto delle polemiche, bisogna ricordare, invece  le scadenza importanti che l’assise regionale è chiamata a sanare con urgenza come la nomina del Garante dei disabili che manca da tre anni e quattro mesi dopo la morte improvvisa di  Giuseppe Tulipani e le famigerate liste d’attesa, che ha visto rinviata la proposta per dare una stretta sulle visite a pagamento.

Indignazione è stata espressa dal gruppo di azione, Si ha come l’impressione, scrivono i consiglieri, amati , Mennea, e Sergio Clemente di voler trattare l’argomento solo con parole di buon auspicio, tenendosi però lontani dall’assunzione di decisioni anche impopolari. 

Ed ora paura estiva per il consiglio regionale, che tornerà in aula il prossimo 20 settembre