Trasportava 15 braccianti stranieri, in un furgone fatiscente, poi controllava il loro lavoro di raccolta dei pomodori nei campi della Capitanata, precisamente in località “Sprecacenere”. Al termine di un breve inseguimento, gli agenti della squadra mobile, insieme ai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Foggia, hanno bloccato e arrestato un presunto caporale di 40 anni, Drissa Diawara. L’uomo è accusato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento di auto di servizio.

Grazie alle videocamere, ai pedinamenti e agli appostamenti, gli investigatori hanno così ricostruito l’intera giornata lavorativa dei braccianti, smascherando il 40enne. L’attività di osservazione ha consentito di portare al suo arresto. L’uomo, intercettato alla guida del furgone bianco sul quale viaggiavano 15 braccianti stranieri, ha tentato prima di darsi alla fuga a piedi, poi ha cercato di divincolarsi dai militari, colpendoli  con calci e pugni. Ma alla fine il presunto caporale è stato tratto in arresto.

Alcuni dei braccianti agricoli sono stati condotti in Questura dove hanno fornito dettagli che sembrerebbero avvalorare la sussistenza del reato di caporalato. Sono intanto in corso le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia per accertare e chiarire in maniera definitiva la vicenda.

L’operazione si inserisce nelle più ampie azioni volte a contrastare lo sfruttamento lavorativo. Dopo gli incidenti stradali, che hanno causato, agli inizi di agosto, la morte di 16 braccianti agricoli africani. Dei fatali scontri avvenuti sempre nel foggiano: una zona che risulta essere martoriata dalla piaga del  caporalato.