palazzo di giustizia

Una protesta silenziosa per rispondere al “silenzio del ministero della Giustizia dinanzi al disastro organizzativo in atto. Magistrati e avvocati baresi avevano spiegato così, in una nota diffusa ieri, le ragioni della manifestazione annunciata per questa mattina nel cortile del tribunale civile di piazza Enrico De Nicola.

Una manifestazione andata in scena come previsto, alla quale ha preso parte tra gli altri il giudice Rosa Calia Di Pinto, componente della Giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati. Lei stessa, commentando l’emergenza relativa all’edilizia giudiziaria del capoluogo, scatenata dalla dichiarazione di inagibilità per rischio crollo dell’immobile di via Nazariantz, ha espresso preoccupazione per la criminalità dilagante in città, a suo dire connesso a questa situazione.

“In questo periodo – ha detto – sono esponenzialmente aumentati i reati comuni, come i furti in appartamento, perché c’è una sensazione di impunità da parte di chi si sente in una zona franca, e magari pensa che i reati vengano perseguiti con minore vigore”.

Non solo. Calia Di Pinto ha anche sottolineato il rischio prescrizione per moltissimi processi pendenti. Sono circa 8.500 quelli non ancora fissati, mentre altri 2mila sono stati fissati nelle udienze di rinvio sotto le tende e saranno chiamati tra novembre

e dicembre in piazza De Nicola, per poi essere rinviati, forse, a Modugno.

Ieri, comunque, il ministero ha annunciato di aver scelto la nuova sede per la giustizia penale barese, individuandola nell’ex palazzo Telecom del quartiere Poggiofranco. “Per noi va benissimo che sia stata raggiunta finalmente una soluzione – ha affermato ancora Calia Di Pinto -, ma il problema è rappresentato dai tempi. Che cosa faremo fino a quando il palazzo Telecom non sarà pronto?”.