Un prezioso cofanetto in avorio di scuola araba del XII-XII secolo, utilizzato per custodire la reliquia della lingua incorrotta di San Bartolomeo Apostolo. Il tutto donato da Papa Giulio III, nel 1550. E poi tavole, pergamene, bassorilievi e due sarcofagi del XIV secolo ad accogliere l’ingresso dei fedeli. Sono solo alcuni dei tesori conservati nella millenaria Chiesa di San Giacomo Maggiore, a Barletta. Delle ricchezze che sono state svelate e raccontate nei particolari in una guida breve redatta da Mons. Sabino Lattanzio.

Dietro la guida redatta da Mons. Sabino Lattanzio sulla storia e sulle bellezze della Chiesa di San Giacomo Maggiore di Barletta, si cela, in realtà, un messaggio profondo.