È stata denominata “Drug Boat” l’attività di indagine avviata dai militari della Compagnia di Bari che ha permesso di accertare l’esistenza del gruppo criminale “Velluto”, facente capo al pluripregiudicato Domenico Velluto, operante nel Quartiere di Bari “Carrassi – San Pasquale”. L’organizzazione, vicina al clan “Parisi” di Bari Japigia e non lontana dal clan Misceo di Bari San Paolo, conta numerosi affiliati e gregari, secondo diversi livelli di gerarchia interna e dispone di una solida struttura organizzativa oltre che di risorse economiche tali da supportare ingenti investimenti nel narcotraffico di “cocaina”, “hashish” e “marijuana”.
I Carabinieri hanno individuato le “basi logistiche” utilizzate per l’ideazione, la programmazione e la direzione delle attività criminose in un gazebo nel quartiere San Pasquale, roccaforte del clan, in alcune imbarcazioni in strada San Giorgio da cui partivano le operazioni di trasporto via mare dello stupefacente, villette per lo stoccaggio e depositi a Torre a Mare. In una di queste operazioni è stata anche ritrovata la carta di identità di una delle figlie dei componenti del clan, che ha dato maggior riscontro alle indagini.
Dai militari sono stati recuperati circa 30 kg di sostanze, 18 munizioni di diverso calibro, un serbatoio per Kalashnikov. I carichi provenivano dal Piemonte e dall’Albania. L’asse via mare ha consentito di far arrivare a Bari quasi 7 quintali di “marijuana”, in grossi imballi per un valore di 5 milioni di euro.
Per questo, nella notte i Carabinieri hanno dato esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale barese su richiesta della DDA della Procura della Repubblica, tra Bari, Fasano, Lecce e in località protette con l’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con le aggravanti dell’ingente quantità e della transnazionalità, detenzione e spaccio in concorso, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa, nonché detenzione di munizionamento comune e da guerra.
I destinatari dei provvedimenti sono stati condotti presso le Case Circondariali di Lecce e Foggia e restano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.