La beffa potrebbe concretizzarsi entro la fine del mese e riguarderebbe solo 350 dei poco meno di duemila infermieri precari della sanità pugliese. Il rischio è che solo per loro (350 lavoratori appunto) non arrivi la proroga del contratto al prossimo 31 dicembre come invece è già avvenuto per altri 1500 infermieri nelle altre Asl pugliesi. I precari impiegati nella Asl di Bari (in aree critiche come le sale operatorie, il servizio di emergenza-urgenza 118 e il carcere) sono tornati a manifestare questa mattina davanti al palazzo della Regione Puglia. Striscioni e slogan per sensibilizzare l’opinione pubblica e, al tempo stesso, ottenere una risposta dal presidente Michele Emiliano. Al quale il sindacato Usppi (che rappresenta 270 precari in questa vertenza) ha chiesta un incontro proprio per cercare una soluzione alla vicenda: tocca al governatore pugliese che è anche assessore regionale alla sanità, uniformare le proroghe dei precari della Asl di Bari a quelle degli altri infermieri pugliesi. Appello che i sindacati hanno girato anche al direttore del dipartimento salute della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti e al direttore generale della Asl Bari, Antonio Sanguedolce. A sostegno dei precari della sanità pugliese nelle scorse settimane si sono schierati anche diversi esponenti politici, tra i quali il consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea. La Regione dovrebbe disporre che le Asl proroghino i contratti a tutto il 31 dicembre e, contemporaneamente, dovrebbe caldeggiare al Governo l’adozione di un apposito provvedimento legislativo di stabilizzazione, senza del quale le Asl non potranno che attingere dalle vigenti graduatorie, chiosa invece Claudio Altini, segretario del Psi dell’area metropolitana di Bari. Il rischio, intanto, come sottolinea il sindacato Usppi è che nella sanità pugliese ci siano lavoratori di serie A e quelli di serie B.