Ci sono parole forti, dure, che è bene non terminino la loro corsa dentro un post sui social. Dove tra un commento e una emoticon, il giorno dopo l’effetto è quasi esaurito e tutto torna come prima. Su Facebook si indignano , comunicano il sentimento di rabbia nei confronti della città, che è madre, e non li protegge, ma girano la testa dall’altra parte.
Le mura fortificate da rompere, però, sono quelle dell’omertà. Di chi vede e non denuncia, di chi guarda e prosegue oltre.
Proprio venerdì sera a Bitonto un ragazzo dopo aver parcheggiato la sua auto assieme a due compagni in largo Gramsci, nel centro storico, è stato raggiunto da tre balordi che prima hanno chiesto una sigaretta e poi lo hanno picchiato. I due compagni sono riusciti a divincolarsi e scappare, mentre il 20enne ha avuto la peggio e ha riportato diverse ferite al volto. Il giovane ha sporto denuncia al Commissariato di Pubblica Sicurezza cittadino che ora indaga sulla vicenda.
Punizione, invece, già arrivata per un 15enne e un 17enne arrestati ieri sera dai Carabinieri di Bari e condotti al carcere minorile “Fornelli” per un pestaggio ai danni di un 20enne. Gli hanno chiesto l’orario e, senza ragione, hanno cominciato a picchiarlo con calci e pugni, gli hanno sottratto i pochi spiccioli che aveva in tasca e il cellulare. Questi, poi, hanno costretto il rapinato a condurli a casa per derubarlo nella sua abitazione ma, disturbati da alcuni vicini, sono fuggiti via. Il ragazzo ha chiamato le forze dell’ordine prima che i due delinquenti prendessero un bus pubblico dove sono stati bloccati.
Non ultimo un caso di bullismo misto a razzismo ai danni di un bambino minore, di appena 8 anni, accaduto nei giorni scorsi in una città dell’hinterland barese. Il piccolo, figlio di madre italiana e padre ivoriano, ha provato a far desistere alcuni ragazzini di sua conoscenza che imbrattavano alcune auto in sosta con una bomboletta spray. Ma il suo dovere civico è stato più forte, più forte di quelle parole giunte da chi non ha rispetto per le persone: “Sei nero, ora ti facciamo diventare bianco”, gli hanno detto.
L’unica cosa da ripulire è la coscienza di chi continua a prendersela con i più deboli.