Avevano messo in campo una attività illecita usuraia nei quartieri San Girolamo e San Paolo di Bari nei confronti di imprenditori dell’hinterland barese nel settore dell’edilizia, della vendita del marmo, degli idrocarburi e del commercio delle autovetture.
I fili erano mossi dal noto pluripregiudicato 56enne Domenico Capodiferro, da alcuni suoi famigliari e con la collaborazione economica dell’ex boss Malagnàc il 54enne Andrea Montani.

Una vera ragnatela, come è stata denominata l’operazione dai finanzieri del Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata di Bari che questa mattina hanno eseguito cinque custodie cautelari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, e il sequestro anticipato dei beni riconducibili al sodalizio criminale per un milione e mezzo di euro.

Le indagini partite dal 2014, sono state eseguite dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del Comando Provinciale di Bari, guidati dal Colonnello Ancona: attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno smascherato un sistema che aveva trovato concretezza grazie all’ausilio dei parenti di Capodiferro e del fiduciario 52enne Ugo Montelli.

Questi avevano accumulato disponibilità economiche e finanziarie grazie al denaro che recuperavano dagli imprenditori che pagavano interessi fino al 120% in più. Ma un paio di loro collaborano, altri giustificano i versamenti come rapporti commerciali dovuti alla promozione pubblicitaria.

Nel marzo 2015 Capodiferro viene arrestato per altri reati e vengono monitorati i suoi rapporti dal carcere. I militari trovano riscontro nelle indagini e scoprono che aveva, per forza di cose, spostato nelle mani della moglie, la 59enne Lucia Mininni, della loro figlia 29enne Ivana e del genero 33enne Giuseppe Farella, la loro attività.

Per questo, dall’ufficio misure di prevenzione della Procura, sono state sequestrate una lussuosa caffetteria, di proprietà per metà della figlia Ivana, per l’altra della moglie di Montani, un compendio aziendale con un relativo immobile, un’abitazione che comprendeva una autorimessa di nuova costruzione, tre autovetture tra cui un Mercedes, una Fiat 500X, una Ford Fiesta, un motoveicolo SH e 35 rapporti finanziari tra conto correnti, contratti assicurativi e fondi pensione.