Non siamo alla vigilia di una sfida da dentro o fuori né, tantomeno, prima di una gara che possa decidere il destino di un allenatore. Questo almeno stando alle parole del direttore sportivo del Foggia, Luca Nember, prima dell’impegno di domani (nel turno infrasettimanale) sul campo del Cittadella. Ma la gara in terra veneta ha tutte le caratteristiche di un esame, anche dal tasso di difficoltà medio altro, al quale Gianluca Grassadonia non può sottrarsi conoscendone anche le possibili conseguenze in caso di risultato negativo.

Al momento, assicura il direttore sportivo del Foggia, il tecnico non è in discussione né ci sono altri allenatori che seguiranno la sfida contro il Cittadella in tribuna. Parole che dovrebbero rassicurare il tecnico e che, di fatto, fotografano il clima che aleggia attorno al Foggia. Un clima fin troppo negativo, a giudizio di Nember, se è vero come è vero che la squadra sul campo ha collezionato tredici punti e, se non ci fosse stata la penalizzazione, i rossoneri sarebbero a tre punti dalla promozione diretta. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti: il Foggia è ultimo in classifica, ha raccolto un solo punto nelle ultime due gare, ma soprattutto subisce troppi gol.

Gli ultimi due, contro il Lecce, sono arrivati quando la partita sembrava incanalata su binari di assoluta tranquillità. Invece dopo il raddoppio di Tonucci, la squadra è arretrata (anche per merito del Lecce) subendo non solo la rimonta e il pareggio ma anche rischiando la sconfitta. Così sul banco degli imputati, almeno stando agli umori della tifoseria, ci è finito l’allenatore. Nember assicura che non è in discussione, ma intanto la gara di domani a Cittadella potrebbe rendere ancor più traballante la panchina di Grassadonia.