Sold out nella sala Giuseppe Divittorio del comune di Cerignola, dove si sono date appuntamento ieri, giovedì 8 novembre, oltre 400 persone, quattrocento famiglie contribuenti, che hanno risposto presente alla chiamata di Sgarro e degli altri consiglieri del centrosinistra.

La via tracciata è quella di una Class Action, un’azione collettiva per dire no ad un aumento Tari del 55% , del tutto ingiustificato, secondo i ricorrenti.
Già 400 cartelle sono giunte sulla mail notaricerignola@gmail.com e altre 400 se ne sono aggiunte in una serata che ha raccontato tutto il malcontento dei cerignolani.

Non ci stanno i contribuenti che protestano, è bene precisarlo, per l’aumento e non per il pagamento della tassa in sè più che legittima. Il dramma si consuma con aumenti di duecento, trecento e anche 500 euro in più a famiglia.

Gli aumenti per la gran parte dei cittadini sono illegittimi e la via migliore, secondo i promotori della Class Action, sarebbe proprio l’azione collettiva. Nessun cenno da Palazzo di Città, poco eco per l’idea di un ricorso a Mattarella lanciata dagli isolati consiglieri Pd.

È invece l’unica strada percorribile per il consigliere di opposizione Mario Rendine quella della Class Action.

Aumento Tari che è da quasi una settimana il principale argomento di confronto tra i cittadini.

Nella serata di giovedì la risposta della cittadinanza ha preso forma attraverso la massiccia consegna delle cartelle per dar luogo all’azione collettiva: il segno e il sintomo del successo della proposta di Sgarro.