Durante l’apertura dell’Isola Ecologica di Porto Canale il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto, aveva detto che “l’apertura del Centro di Raccolta, ci porterà sicuramente a migliorare la percentuale di differenziata e quantomeno a raggiungere il 40% per non pagare più l’ecotassa”. Dichiarazione fatta anche in occasione dello scorso consiglio comunale del 27 dicembre.

Il primo cittadino, però, a detta dell’associazione Legambiente ha compiuto una gaffe “clamorosa” perché la percentuale per evitare l’ecotassa è modulata in base alla quota percentuale di superamento del livello di raccolta differenziata. Ovvero, solo chi supera il 65%, vedrà una riduzione del tributo dal 30% al 70% a seconda della fascia di superamento. Per quei comuni che invece non raggiungono la soglia minima di legge, vedranno un addizionale del 20%, (tasse in più), come nel caso di Margherita di Savoia.

“In questi mesi abbiamo preferito guardare e dare fiducia alla nuova amministrazione per quanto concerne la gestione della Raccolta Differenziata, vista anche la grave situazione che si è dovuta affrontare con la crisi della SIA e l’uscita dall’ARO Foggia4”, hanno spiegato da Legambiente. “Un altro aspetto importante – hanno ancora sottolineato – è la registrazione mensile dei dati che, pur riguardando anche le passate amministrazioni, non vede nemmeno un numero relativo al 2018.

I comuni che non adempiono a questi obblighi sono esclusi dalla partecipazione alle procedure per l’assegnazione di contributi per la rimozione dei rifiuti, per operazioni di bonifica e interventi finanziati con risorse gestite dalla regione.

Avvisiamo anticipatamente i cittadini, quindi, che se vedrete aumentare nei prossimi mesi la tassa rifiuti, non è un errore casuale, ma è ciò che la legge odierna disciplina. L’errore è di chi ha fatto una “svista”.

Ma a quanto dice il sindaco Lodispoto sulle note stampa, l’obiettivo è proprio quello del 65% e si chiede: “dov’era Legambiente negli ultimi cinque anni? Perché non si è mai sollevata per il cattivo servizio di raccolta o del fermo di quasi otto anni dell’isola ecologica di Porto Canale o sull’impianto in Zona Torretta? Non si fa ambientalismo a giorni alterni. Ci vorrebbe una osservazione più attenta per i cambiamenti che, grazie anche al buon senso dei cittadini, stanno avvenendo”, ha concluso.

E Legambiente ha rincarato la dose: “Bastava una rettifica o l’ammissione dell’errore – hanno detto al sindaco -. Non abbiamo attaccato il suo operato, quello dell’amministrazione o della gestione dei rifiuti. Siamo stati critici in merito al capitolato della differenziata avviato dall’amministrazione Carlucci, eravamo qui quando il servizio non funzionava con l’amministrazione Marrano ed anche quando hanno sequestrato Zona Torretta.

Eravamo qui a ripulire le spiagge con gli studenti, a piantare alberi, a riqualificare aree verdi e a fare attività di educazione ambientale nelle scuole”. E concludono: “Lavoriamo in modo collaborativo per il bene della nostra comunità anche con chi magari a lei non è simpatico”.