I poliziotti e i vigili del fuoco, dopo aver spento le fiamme lo hanno trovato carbonizzato e con una corda al collo.

E’ un vero e proprio giallo, sul quale ha aperto un fascicolo d’inchiesta la Procura della Repubblica di Trani, quanto accaduto nella serata di giovedì nella zona industriale di Barletta. Un incendio distrugge un capannone e i vigili del fuoco, intervenuti in via dell’Unione Europea, nella zona industriale di via Trani, lavorano per ore prima di domare le fiamme. Quando l’incendio è completamente domato, i poliziotti fanno la macabra scoperta: nel maglificio c’è il corpo di un uomo, di 52 anni, completamente carbonizzato. Probabilmente, sono le prime ipotesi investigative, è stato avvolto dalle fiamme che lui stesso potrebbe aver appiccato. Il giallo, però, da dipanare è perché l’uomo sarebbe arrivato a tanto. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi ma intanto scavano nella vita della vittima che potrebbe aver agito per vendetta nei confronti della moglie (recentemente era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia), proprietaria del capannone bruciato.

Ma non si esclude nemmeno l’ipotesi del suicidio visto che l’uomo è stato trovato con una corda al collo, adagiato sul pavimento. Il capannone è stato sottoposto a sequestro, mentre nel fascicolo d’inchiesta oltre alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, potrebbe finirci anche il post pubblicato su Fb dalla sorella vittima. Un lungo sfogo nel quale la donna parla di una tragedia che poteva essere evitata, definendo suo fratello come una vittima di una burocrazia lenta e superficiale. Aveva chiesto aiuto per evitare l’irreparabile, invece è accaduto.