amministrazione

L’agonia amministrativa della città di Corato è destinata ad esaurirsi solo con la fine dell’esperienza da sindaco di Pasquale D’Introno.

Un’amministrazione mai partita e che, dopo otto consigli comunali andati a vuoto, si è ridotta ad un numero di consiglieri di maggioranza che si possono contare sulle dita di una mano.

Anche la seconda convocazione del consiglio comunale è stata sciolta per mancanza del numero legale dopo un dibattito preliminare durato oltre tre ore, reso possibile dalla presenza in aula dei consiglieri di opposizione.

I contenuti del confronto politico sono sempre gli stessi: le opposizioni ancora una volta hanno chiesto al sindaco D’Introno di prendere atto della mancanza di una maggioranza e di aprire ufficialmente la crisi davanti al consiglio comunale. Dal canto suo il primo cittadino continua ad invitare i consiglieri di opposizione a votare l’insediamento dei revisori dei conti. Un atto utile, secondo il primo cittadino, per consentire alla macchina amministrativa di potersi muovere. E poco importa al sindaco D’Introno e ai soli tre consiglieri della sua maggioranza presenti in aula se il consiglio comunale non è in grado di eleggere il suo presidente e se, effettivamente, non ci sono i numeri per approvare l’assestamento di bilancio. L’opposizione, da parte sua, è divisa sull’opportunità di superare l’elezione del presidente del consiglio e procedere alla nomina dei revisori dei conti. Un atto contro lo statuto secondo i consiglieri De Benedittis e Loizzo; un atto utile per i consiglieri Longo e Bovino.

Qualcosa però, nel consiglio comunale di ieri, si è mossa. Il sindaco ha annunciato la revoca del segretario generale dell’ente, il dott. Luigi D’Introno, a capo della struttura comunale ininterrottamente da 16 anni con le amministrazioni guidate dai sindaci Perrone, Bucci e Mazzilli.

La situazione di stallo, tuttavia, non pare affatto superata e non è escluso che gli oppositori di Pasquale D’Introno possano pensare alle dimissioni di massa per mettere fine ad una situazione non degna dell’importanza delle istituzioni.

Una situazione che, almeno sulla carta o meglio sui social, non piace neanche ai cittadini. La paralisi amministrativa aveva portato un gruppo spontaneo di cittadini ad organizzare una manifestazione pacifica di protesta, organizzandosi sui social. All’appuntamento, presidiato da un nutrito numero di agenti della Polizia di Stato, però si sono presentati soltanto in dieci. Il sindaco ha  comunque ricevuto a palazzo di città i promotori dell’iniziativa raccogliendo le loro istanze. «Hanno ragione» ha detto il sindaco – «Qualcuno ha deciso di bloccare la città per questioni di poltrone»