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Esiste “la necessità di intervenire sul sistema delle Rsa private, con il ricorso a modifiche legislative di carattere regionale”.

È quanto annunciato dal governatore della Puglia, Michele Emiliano durante le audizioni in III commissione consiliare.

Le Residenze sanitarie per anziani sono al centro di inchieste penali e polemiche per via dei numerosi casi di contagio e decessi avvenuti tra gli ospiti delle strutture. Dal punto di vista sanitario, Emiliano ha riferito che è previsto un “incontro con l’Ordine professionale dei medici per discutere sulle questioni legate alla sicurezza del personale sanitario”.

Infatti, con una lettera inviata alla Regione il presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, si è schierato al fianco della Scuola di Medicina dell’Università di Bari con il presidente Loreto Gesualdo e altri 14 direttori dei dipartimenti. Questi, nella missiva, hanno sottolineato che “lo screening deli operatori sanitari, oltre a tutelare gli stessi rappresenta una forma di garanzia a tutela della salute di tutti i pazienti, soprattutto i più fragili che sono esposti alle gravi conseguenze dell’infezione”.

Si rimarca, infine, come questa attività di monitoraggio e screening sugli operatori sanitari “non debba, ovviamente, condizionare il regolare accertamento diagnostico sui tutti i soggetti con sintomatologia suggestiva di infezione da Covid19”. “L’auspicio – concludono – è che, come in altre realtà europee, si possa incrementare la capacità di esecuzione dei test molecolari sui tamponi al fine di contribuire all’ulteriore contenimento della diffusione del virus nella popolazione”.

Al loro fianco è sceso in campo anche il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari, Saverio Andreula: “Non solo condividiamo la richiesta dei medici – scrive Andreula – ma ci preme ricordare che siamo stati i primi, già nel mese di marzo, a chiedere che fossero effettuati tamponi a tappeto a tutti gli operatori sanitari, perché la sicurezza di chi sta lavorando in prima linea in questa emergenza, è sempre stata prioritaria. Solo aumentando il numero di tamponi, anche nella popolazione, sarà possibile garantire la sicurezza degli operatori sanitari e contribuire al contenimento del contagio da Covid 19”.