Da lunedì 18 maggio dopo un lungo periodo di stop provocato dall’emergenza coronavirus le messe potranno tornare ad essere celebrate con la presenza dei fedeli. La possibilità che questo avvenga è legata alle regole riportate nel protocollo di sicurezza redatto da Ministero dell’Interno e CEI ed al centro della discussione di un tavolo tecnico promosso dal Prefetto della BAT Maurizio Valiante.

Alla riunione in video conferenza hanno preso parte i rappresentanti delle forze di polizia, il presidente della provincia BAT Bernardo Lodispoto e l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Mons. Leonardo D’Ascenzo.

Come stabilito dal Protocollo di sicurezza in occasione delle cerimonie liturgiche l’accesso in chiesa dovrà essere contingentato e regolato da volontari o collaboratori che, oltre a favorire ingresso ed uscita, dovranno vigilare sul numero massimo di presenze consentite.

Dovrà essere in ogni modo evitato ogni assembramento, sia nell’edificio, sia nei luoghi annessi, come per esempio le sagrestie e il sagrato. L’accesso ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche dovrà avvenire indossando mascherine e non è comunque consentito in caso di sintomi influenzali/respiratori.

Tutti i luoghi di culto dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione. Tra le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche, si segnalano le indicazioni di omettere lo scambio del segno della pace e di prevedere che la raccolta delle offerte non avvenga durante le celebrazioni, ma in appositi contenitori.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla distribuzione della Comunione avendo cura, tra l’altro, di offrire l’ostia senza alcun contatto con le mani dei fedeli.

Nel caso in cui il luogo di culto non sia idoneo alle celebrazioni liturgiche, secondo le indicazioni del protocollo, le celebrazioni potranno avvenire all’aperto.

Il Vescovo D’Ascenzo ha assicurato che lo svolgimento delle celebrazioni avverrà con numero limitato di fedeli a seconda della capienza dei luoghi di svolgimento; per tale motivo si sta ipotizzando un numero maggiore di celebrazioni religiose, soprattutto nel fine settimana, proprio al fine di evitare possibili affollamenti.