CANTINA DELLA SFIDA

La vicenda dell’appartamento al primo piano dell’immobile della Cantina della Sfida, per il momento si chiude con la decisione dell’amministrazione comunale di revocare la delibera con la quale si rinunciava ad esercitare il diritto di prelazione.

Il minimo sindacale per il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, per la sua Giunta e la maggioranza che, in parte, ha anche plaudito alla decisione maturata al termine del lungo consiglio comunale di lunedì sera, diventato appuntamento monotematico proprio su quell’appartamento della discordia.

Vicenda portata all’attenzione dell’opinione pubblica dai colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno (ai quali va anche il nostro in bocca al lupo per il futuro professionale dopo la decisione del Tribunale di Bari di decretare il fallimento della società Edisud), sfuggita anche ai consiglieri d’opposizione, tanto era imboscata quella delibera.

Bene ha fatto il sindaco a revocarla, per allontanare anche i sospetti che il Comune fosse involontario complice su quell’operazione immobiliare dalla quale si era sfilata l’Amministrazione comunale ed era stata chiusa da una società che sarebbe collegata (usiamo il condizionale) all’assessore Michele Lasala, ieri tra l’altro assente in occasione dei lavori del consiglio comunale. Ci sarebbero anche questioni di opportunità, in questa storia, che avrebbero consigliato di essere più trasparenti all’interno dell’esecutivo stesso.

Ma c’è anche qualche domanda alla quale bisognerebbe rispondere in maniera semplice: possibile che il sindaco non sapesse, come ha candidamente ammesso in consiglio comunale, dei possibili legami tra l’assessore Lasala e la società immobiliare acquirente?

E l’assessore Lasala non ha mai profferito parola, durante le riunioni di Giunta, sulla volontà di quella società immobiliare (alla quale sarebbe legato) di acquistare l’immobile?

Ecco, basterebbe un po’ di trasparenza in più già nei rapporti di Giunta per evitare di inciampare in pasticci che lasciano adito a cattivi pensieri.