Il Nardò lotta con le unghie e con i denti per rimanere in Serie D. Dopo il verdetto del Consiglio Federale e il silenzio-assenso del Consiglio di Lega, i granata mantengono le promesse e sferrano il primo assalto in una battaglia che si preannuncia accesissima.

Mercoledì 17 giugno, ultimo giorno utile, la società salentina ha presentato ufficialmente ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.

Il documento è stato successivamente notificato anche a Federcalcio e Lega Nazionale Dilettanti. L’obiettivo del Nardò e del suo presidente Salvatore Donadei è quello di ribaltare il verdetto che vede i granata retrocessi d’ufficio in Eccellenza, con un criterio che ha scavalcato quello dei playout e soprattutto senza nessuna consultazione tra organi federali e società.

Da mercoledì, giorno della presentazione, dovranno passare 15 giorni: in questo lasso di tempo, il Collegio di Garanzia del Coni dovrà decidere se fissare l’udienza di discussione o glissare sulle richieste della società. Il Nardò si è affidato allo studio VM Law and Sport, che ha curato il primo ricorso e, in caso di esito negativo, continuerà con la sua linea all’attacco.

Donadei, infatti, aveva già espresso la sua volontà di rivolgersi sia alla giustizia sportiva sia a quella ordinaria. Qualora il ricorso dovesse essere rigettato, si andrà davanti al Tar del Lazio per il primo grado ed eventualmente anche davanti al Consiglio di Stato per il secondo ed ultimo grado.

Il Nardò non ha alcuna intenzione di accettare il verdetto che lo vede retrocesso in Eccellenza. Una presa di posizione che non emerge soltanto dalla presentazione del ricorso, ma anche dagli accordi commerciali che la società salentina sta già chiudendo in queste settimane a prescindere dalla prossima stagione. I granata avranno un ruolo importante in ottica ripescaggi: le squadre pugliesi, e non solo, monitorano la situazione con lo stesso interesse.