L’Eccellenza 2020/2021 potrebbe non essere a girone unico. È questo ciò che emerge dagli ultimi sviluppi legati alla massima categoria regionale, con la possibilità di cambiare format per la prossima stagione ed uniformarsi ai criteri già utilizzati in altre regioni italiane.

Molto dipenderà da ammissioni e ripescaggi. La prima ipotesi che prende piede è quella di un’Eccellenza a due gironi da 12 squadre ciascuno. Al contrario di ciò che accade già altrove, con una promozione per raggruppamento, il salto di categoria sarebbe riservato soltanto alla vincente di uno spareggio tra le due prime classificate. Nessuna garanzia di Serie D, quindi, in caso di vittoria del girone.

Con la suddivisione geografica, c’è il forte rischio che Corato, Sly Trani e Barletta, le squadre maggiormente attive sul mercato nel mese di luglio, finiscano nello stesso raggruppamento. Le salentine, candidate al ruolo di outsider, se la giocherebbero per il primato nell’altro girone, quello della Puglia meridionale. Questa prima ipotesi deriva dalle potenziali difficoltà economiche e logistiche dovute alle distanze tra i club pugliesi.

L’altra opzione, invece, è quella di conservare il girone unico, passando però dalle 24 complessive dei due gruppi ad un solo blocco da 20 squadre. Su questo sistema inciderà il numero delle squadre ripescate o riammesse, tra cui San Marco, Manfredonia e Matino. I criteri per promozioni e retrocessioni verrebbero dunque fatti salvi e lasciati intatti anche dopo la stagione 2019/2020.

Le date da segnare in rosso sul calendario sono due: il 7 agosto, la LND Puglia si riunirà per discutere la possibilità di cambiare format per il prossimo campionato, il 12 agosto si arriverà invece ad una decisione definitiva attraverso l’analisi delle domande di ammissione o ripescaggio. Il numero dei club aventi diritto a partecipare alla prossima Eccellenza influenzerà di fatto lo schema da seguire per la stagione 2020/2021. La palla passa a Vito Tisci e alle autorità federali.