Un episcopato il suo concepito come servizio e non come uno strumento per arrivare al prestigio.

Nasce a Canne intorno al 1060 d.C e fu vescovo della stessa comunità, dove era sorta una piccola diocesi già dal X secolo

Ruggero, oggi santo copatrono della città di Barletta insieme alla Madonna Santissima dello Sterpeto, che i barlettani celebrano in questi giorni, contribuì alla ricostruzione morale e materiale dell’antica città pugliese, sostenendo i suoi concittadini tanto con la fede quanto attraverso un concreto aiuto materiale.

Muore il 30 dicembre 1129 e a lui si attribuiscono già miracoli in vita, e dopo la morte. Il popolo lo ha proclamato fin da subito santo. Il suo corpo fu adagiato presso l’altare maggiore della cattedrale di Canne (oggi Canne della Battaglia)

Per La città di Barletta San Ruggiero Vescovo entra di diritto nel patronato civile e a chiusura della ricca settimana divisa tra triduo e giorni di festa, gli dedica il solenne pontificale. A presiederlo per l’occasione, sua eminenza Mons Michele Seccia barlettano d’origine, fortemente legato alle tradizioni religiose della sua città e al culto mariano che ne cementifica la fede.

Più di ventisei anni di servizio pastorale, per Mons Michele Seccia,  divisi tra San Severo, Teramo e Lecce e che oggi spera di concludere il suo mandato nella sua città natale.

Al solenne pontificale la partecipazione del capitolo cattedrale, del clero diocesano, dell’associazione portatori San Ruggiero vescovo, delle autorità civili militari e religiose.