Indossano simbolicamente cappellini rossi, che ricordano i berretti utilizzati dai braccianti, nei campi, durante la raccolta dei pomodori,  per proteggersi dal sole cocente. Sfilano, mostrando gli slogan “basta morti sul lavoro”, “schiavi mai”. Una marcia, partita dall’ex ghetto di rignano a San Severo alla volta di Foggia, per ribadire un fermo “no” allo sfruttamento della manodopera in agricoltura. La manifestazione è stata organizzata dall’unione sindacale di base, dopo i due incidenti stradali avvenuti a distanza di tre giorni, nella capitanata, che hanno causato la morte di 16 braccianti stranieri, di ritorno dal lavoro nei campi. Prima lo scontro sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri e poi il secondo sulla ss16, a Lesina. Due tragedie che hanno fatto riaccendere i riflettori sulla piaga del caporalato.

Tanto da richiamare nel capoluogo dauno anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che ha presieduto il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Vertici in prefettura per annunciare e sostenere l’aumento del numero degli ispettori del lavoro e maggiori controlli sul territorio per contrastare lo sfruttamento nel campo lavorativo. Il vicepremier si è poi soffermato sulla legge 199n del 2016: “C’è una norma sul caporalato che può e deve essere aggiornata per permettere agli agricoltori per bene di lavorare legalmente”, ha dichiarato Salvini.

Una dura lotta allo sfruttamento dei lavoratori. È la promessa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha assicurato di come verranno messi in campo  “una serie di interventi per evitare che il lavoro nero, il lavoro in totale violazione della dignità dei lavoratori, vada avanti”.

Le indagini, intanto, proseguono per accertare e confermare se dietro i due fatali scontri, nei quali hanno perso la vita 16 braccianti agricoli africani, si celi l’ombra del caporalato. Mentre continuano a susseguirsi manifestazioni di vicinanza da parte delle istituzioni.

A partecipare alla marcia dei berretti rossi anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che ha ha sostenuto fortemente l’azione dura intrapresa dal Governo. “Questa è una battaglia di tutto il Paese- ha dichiarato Emiliano- perché condizioni di sfruttamento si verificano in tutta Italia”.