scioglimento per diciotto mesi

L’impianto di biostabilizzazione c’è e sarebbe anche perfettamente funzionale, ma è chiuso. Il paradosso, uno dei tanti, arricchisce la telenovela rifiuti nei comuni del Consorzio Foggia/4. Paradosso che il sindaco di Cerignola e presidente del Consorzio, Franco Metta, ha voluto portare all’attenzione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Nella giornata di lunedì Metta, in accordo unanime con tutti i sindaci aderenti al Consorzio, ha inviato una lettera al governatore pugliese per richiedere un intervento temporaneo di tipo extra ordinem per l’immediata attivazione dell’impiantistica per la biostabilizzazione dei rifiuti e il rilascio dei provvedimenti autorizzativi. L’impianto in questione è quello in località Forcone – Cafiero, la cui gestione era stata affidata, per 45 giorni alla società Aseco proprio con un’ordinanza firmata da Emiliano il 3 agosto scorso. Quell’ordinanza adesso è scaduta e l’impianto chiuso, nonostante gli interventi di Aseco per rendere funzionante la biostabilizzazione. Così dal 12 settembre, lamenta Metta, il Comune di Cerignola è costretto a mandare i rifiuti a Massafra con una lievitazione dei costi annui di un milione e settecento mila euro. La situazione relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti è grave ed emergenziale, ma appare ancor più grave non utilizzare un impianto recentemente realizzato, causando un ingente esborso di risorse pubbliche ed aggravio di imposte per i cittadini, aggiunge il sindaco di Cerignola. Che chiede un intervento temporaneo di tipo extra ordinem, per l’immediata attivazione dell’impiantistica”.