È nata la prima organizzazione dell’olivicoltura italiana, frutto della fusione tra Consorzio Nazionale degli Olivicoltori e Unasco. Si chiama “Italia Olivicola” ed è rappresentata dal bitontino Gennaro Sicolo, già presidente del Cno.
Durante l’evento lancio, svoltosi a Roma nei giorni scorsi, le prime stoccate sono state subito indirizzate agli amministratori regionali pugliesi che, secondo il presidente, dovrebbero porre rimedio il prima possibile ai ritardi nei pagamenti dei ristori agli agricoltori che hanno proceduto con l’eradicazione delle piante infettate dalla xylella, una cifra pari a 140 euro a pianta.
Durante l’Audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, Sicolo aveva già annunciato che il problema è una vera e propria bomba sociale che rischia di ridurre sul lastrico migliaia di famiglie che vivono grazie all’indotto prodotto dall’olivicoltura.
“Se Emiliano e l’assessore Di Gioia continuano a non decidere, temo che molto presto le paure degli olivicoltori possano trasformarsi in protesta di piazza. Riponiamo fiducia nel Ministro Centinaio e vogliamo sperare che con il nuovo decreto ministeriale ci aiuti a bloccare il batterio e a svegliare la politica e la burocrazia regionale”, ha rimarcato il presidente.
E non manca di evidenziare i problemi della campagna olearia di questo inverno, difficile vista la previsione di produzione alle 215 mila tonnellate di olio a livello nazionale, esattamente il 50% in meno rispetto allo scorso anno.
Ad incidere le condizioni metereologiche altalenanti con gelate, grandinate, bombe d’acqua e venti intensi che hanno prodotto danni considerevoli alle piante, tali da indurre le autorità locali a richiedere lo stato di calamità naturale nelle zone più colpite, specie nelle provincie di Bari e Bat. Ed è soprattutto l’entroterra a registrare perdite anche superiori al 70%, mentre lungo la fascia costiera la produzione ha tenuto discretamente bene.
Tra le cause anche le emergenze fitosanitarie di xylella e agenti parassitari, agevolati da una estate lunga, calda e umida.
Al termine dell’evento Gennaro Sicolo, ha consegnato nelle mani della Sottosegretaria Alessandra Pesce le quasi 120 mila firme raccolte dal mese di luglio con la petizione a tutela dell’olio extravergine, lanciata sul sito Change per tutelare il prodotto simbolo del Made in Italy, e con esso i produttori e i consumatori, da chi cerca di minarlo favorendo lo sdoganamento di oli deodorati e miscele.