C’è una poltrona che fa gola ai politici di casa nostra ed è quella di presidente della Provincia Bat. Sì proprio la Provincia che, in teoria sarebbe stata cancellata dal governo Renzi, ed invece è lì che vive e lotta chissà se a fianco dei cittadini. Un Ente svuotato di competenze ma che, nel caso della provincia di Barletta, Andria, Trani, è diventato il nuovo terreno di scontro politico per contare i voti e contarsi in vista delle elezioni regionali. La fine anticipata della consiliatura di Andria, con la caduta del sindaco Nicola Giorgino (che ricordiamo è da poche settimane diventato un esponente della Lega con ambizioni di candidatura alle prossime regionali) ha aperto i giochi (o le guerre tutte interne alla politica) per l’elezione del nuovo presidente.

La corsa per la poltrona è a due: da una parte c’è il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito dall’altra quello di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto. Martedì pomeriggio c’è stata quella che, nelle comunicazioni ufficiali dello staff del sindaco di Barletta, è definita una riunione interlocutoria dell’assemblea dei sindaci che tornerà a riunirsi dopo l’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica che scioglierà ufficialmente il consiglio comunale di Andria.

Ci si rivedrà a breve, insomma, anche se nella giornata di martedì, un minuto dopo il termine della riunione, c’è stata quella che dall’entourage di Cannito viene definita un’intemperanza compiuta dal sindaco di Margherita. Dall’ufficio staff di Lodispoto sarebbe partita una mail al vice presidente della Provincia, Pasquale De Toma e al Prefetto della Bat, Emilio Dario Sensi, nella quale, spiegano dallo staff del sindaco di Barletta, ci sarebbe una dichiarazione d’intenti che, al di là del contenuto, di fatto condivisibile e che non fa altro che individuare le ovvie priorità e scadenze politico – amministrative dell’Ente provinciale, non ha alcun valore ufficiale e contiene anche alcune inesattezze”.

Non c’è bisogno di interpretare il politichese di Cannito per capire che la mossa di Lodispoto non è piaciuta: il sindaco di Margherita di Savoia ha giocato d’anticipo probabilmente perché si sente già l’elezione a presidente della provincia in tasca. Ma gli accordi non erano questi, scrive Cannito. Il sindaco di Barletta ritiene che quel documento sia partito per un difetto di comunicazione, e quindi non gli va data importanza. Resta il fatto che per conquistare un poltrona della quale i cittadini si erano dimenticati e che i nostri politici fingono di non volere, entrano in gioco anche le fatidiche manine.