Febbre d’oro, “Gold Rush”, è stata denominata così l’operazione portata a termine da Carabinieri e Procura di Foggia che ha portato all’arresto di sette persone – alcune appartenenti al clan Sinesi – Francavilla – responsabili di aver rapinato diverse attività commerciali foggiane e sanseveresi.
Nel video, divulgato dagli inquirenti, è emersa la spregiudicatezza del gruppo criminale che prendeva d’assalto soprattutto gioiellerie. I malviventi chiesero anche un’estorsione, come un risarcimento danni, ad un cittadino che, grazie ad una segnalazione, sventò una rapina.
Nelle intercettazioni sono emerse le difficoltà e la pressione dei malviventi che non riuscivano ad agire liberamente a causa dei servizi di controllo delle forze dell’ordine.

Al centro dell’inchiesta un colpo da 365mila euro al “Follie d’oro” di Lucera all’interno del centro commerciale “Antica Fornace” che durò solo due minuti: i pericolosissimi malviventi entrarono armati di pistole e fucili e, dopo aver minacciato i dipendenti del negozio, fecero man bassa di tutto, per poi darsi alla fuga su un’auto di grossa cilindrata rubata e successivamente data alle fiamme. La stessa banda – secondo il comandante dell’Arma foggiana, Marco Aquilio – potrebbe aver colpito anche al “Sarni Oro” nel “GrandApulia” ad Incoronata.
Il procuratore Vaccaro “Noi facciamo il nostro lavoro, la pressione è massima e i cittadini devono saperlo – ha detto-, ma serve qualcosa in più. Vediamo una città ancora ferma, un territorio povero, senza iniziative. È necessario che inizi un percorso costruttivo di crescita economica, sociale e culturale” è l’appello. Tanto più che, ha sottolineato, “gli arresti di oggi dimostrano come siano sempre gli stessi: un gruppo di persone tiene sotto scacco un’intera città”