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La Zona Economica Speciale “Interregionale Adriatica” è diventata finalmente realtà dopo che, ieri, il premier Giuseppe Conte ne ha firmato il decreto di formale istituzione.

A comunicarlo l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Mino Borraccino, sottolineando che, così, si “completa un lungo e articolato percorso che, come Governo regionale, ci ha visti impegnati per diversi mesi in un costante e proficuo confronto innanzitutto con l’amministrazione regionale del Molise  – altra regione interessata dalla Zes Adriatica – e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale”.

Il provvedimento segue, a poche settimane, l’istituzione della Zes Jonica, facendo della Puglia “l’unica regione italiana ad avere due Zes interregionali sul proprio territorio”.

Così ci saranno tutte le condizioni affinché – sottolinea ancora Borraccino – “il sistema produttivo e imprenditoriale pugliese possa cogliere la grande opportunità rappresentata dai notevoli benefici, in termini fiscali e di semplificazione amministrativa, che questo strumento comporterà, consentendo di generare, nel vasto territorio perimetrato delle Zes, un significativo impulso in termini di crescita economica e occupazionale”.

La Zes Adriatica connessa ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi e agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, comprende un’area di circa 3 mila ettari. Oltre i poli portuali e aeroportuali ci sono anche i poli di Foggia – con la sua zona Asi e la zona industriale di Manfredonia – , il polo industriale di Brindisi, Lecce e Barletta, quello di Bari con la zona PIP di Bitonto e Gravina,  l’agglomerato Asi di Bari –Modugno e la zona industriale di Altamura, Monopoli e Molfetta. La presenza del vasto sistema produttivo della Murgia barese, dunque, consentirà anche una vicinanza con la Basilicata con cui condividere non solo la vicinanza fisico-territoriale.

Intanto è ancora aperto il bando per l’assegnazione di altre aree, specie per la zona del capoluogo dauno, vista la disponibilità di 260 ettari per la Zes Adriatica e 88 per la Ionica. “C’è massima disponibilità – conclude Borraccino – nel fornire le informazioni necessarie e il supporto adeguato per la predisposizione delle istanze e della documentazione richiesta”.